Cronache Quotidiane Motolando Secondo me

Solo a Roma ci si può preparare a comprendere Roma*

Roma è una città bellissima. Chi dice il contrario non c’è mai stato, oppure è invidioso per non esserci nato…

Traffico sotto al Colosseo...Ciò non toglie che abbia i sui difetti, come ogni metropoli. E il traffico è sicuramente una delle sue croci. Il romano lo sa fin da piccolissimo imparando a muoversi con attenzione e astuzia, adattandosi ognuno come può: autobus, metro, treni, automobili, moto, a piedi, in bicicletta…

Io personalmente mi sono buttato sulle due ruote come medicina al traffico, ma uso spesso anche la macchina. Sicuramente ho abbandonato i mezzi pubblici una ventina di anni fa… Non è che non mi piaccia perder tempo tra l’attesa e il viaggio, ma preferisco muovermi il più rapidamente possibile per poi fare quello che devo fare. Il viaggio mi piace tantissimo, ad esempio adoro il treno. Ma ogni mattina per andare in ufficio, così come ogni sera per tornare a casa, non può essere un viaggio! Non ho tempo.

Chiaramente andando in moto puoi permetterti di andare da una parte a l’altra della città senza alcuna preoccupazione del traffico. Sono altre però le minacce che ogni giorno devi schivare.

Non mi soffermo su tutte le insidie abilmente disseminate sul manto stradale (tombini egregiamente posizionati, asfalto abilmente posato, strisce pedonali e non ideate ad hoc per essere pneumaticorepellenti, etc…). Il pericolo principale del motociclista è l’automobilista. Questa affermazione per molti sarà scontata, ripetitiva, di parte, qualunquista, etc etc… Ma è la realtà. Anche perché, è indiscutibile, il peggior nemico dell’automobilista è comunque l’automobilista. Di fatto è un po’ l’antagonista di qualsiasi altro essere deambulante della città.

Ops...Certo qualcuno potrebbe obiettare che pure i motorini non scherzano. E io gli darei ragione. Molti sono davvero incivili e pericolosi. Tra i motociclisti ad esempio esiste una sorta di codice non scritto. Uno di quei codici tipico di tutti coloro che svolgono attività in ambienti rischiosi, come in mare o in montagna ad esempio. Ecco quel codice lo scooterista non lo conosce e spesso, in effetti, ignora anche quello della strada. La mia non è una generalizzazione data dal pregiudizio, ma una triste percezione di quanto vissuto personalmente, quindi in parte del tutto personalissima. In parte.

Guidando anche la macchina, posso dire di essere un eroe. Ho salvato più volte la vita a scooteristi che, presi dalla loro guida pseudo sportiva, hanno sfiorato la morte. Sì perché se l’automobilista è attento può diventare un eroe. Allo stesso modo però non avendo la più pallida idea di cosa gli capita intorno, diventano dei killer.

Giusto ieri pomeriggio sulla via di casa, in moto:

Smart apre lo sportello non curante del mondo e tenta di uccidermi, Mercedes Classe A mi tagli la strada (“Oh scusa, nun t’avevo proprio visto, stavo ar telefono. Vabbè grandissimo… Ciao!”), seconda Smart esce da parcheggio, “chiaramente” ha la precedenza e quasi prende un motorino che per salvarsi mi taglia la strada, Bus Atac simpaticamente cambia corsia e “diciamo” che non mi vede… mi fermo qui. Parliamo di un tragitto di 20 minuti.

Ogni giorno, a Roma, un centauro si sveglia. Sa che dovrà essere più attento dell’automobilista, altrimenti morirà. Ogni giorno, a Roma, un automobilista si sveglia. Sa che dovrà essere più attento del centauro, altrimenti ucciderà qualcuno. Ogni giorno, non importa che tu sia centauro o automobilista… tieni gli occhi aperti!

Ciao!

Ciao mi chiamo Fabio. Amo gli sport estremi, per questo vado in moto in città!

(*Johann Wolfgang Goethe, Viaggio in Italia, 1815)