Politikós

In nome della Repubblica Cattolica

“E’ da laici difendere il diritto-dovere dei vescovi di intervenire in materia di famiglia e il diritto di ascoltarli e di pensarla esattamente all’opposto”.

Lo ha affermato Silvio Berlusconi intervenendo al congresso del Partito Repubblicano.
[Adnkronos – Roma, 31/03/07]

Condivido l’intervento di Silvio Berlusconi, sottolineando il fatto, indiscutibile, che tutti hanno diritto di esprimersi su tutto. Ma, secondo me, c’è un aspetto fortemente negativo.

Nel caso degli interventi della Chiesa riguardanti la vita civile di uno stato, non sono affatto d’accordo. Perché se è pur vero che, ovviamente, ha diritto ad esprimere il suo dissenso riguardo iniziative legislative che in parte o totalmente vadano contro la dottrina cattolica, è anche vero che l’influenza che può avere sulla popolazione è davvero ponderosa, per cui dovrebbe essere ben ponderata e caratterizzata da equilibrio e pacatezza. E questo, ultimamente non avviene.

Io credo in uno stato laico, legato alla tradizione cristiana, che è diverso da uno stato cristiano. La religione, qualunque essa sia, dovrebbe essere una “questione personale”, un aspetto intimo di ognuno. La Chiesa ed i preti hanno il compito di insegnare alle persone la dottrina e i fondamenti cattolici, che poi queste applicheranno nella vita di tutti i giorni; fondamenti spirituali e morali che ci devono aiutare a vivere il rapporto con Dio e con il mondo. Ma liberamente, altrimenti la religione diventa uno strumento di controllo che rende cechi i propri fedeli.

Credo che, in parte, questo atteggiamento, sia uno dei motivi per cui in Italia negli ultimi anni si siano diffuse religioni e culti più spirituali e meno dogmatici, spesso di origine orientale, che basano di più la loro pratica sull’aspetto soggettivo-intellettuale, che su quello etico-morale.
E la politica dottrinale adoperata dall’attuale Papa, di certo non aiuta la comunicatività della Chiesa.

Potete visitare tutta la Terra, ma non troverete in alcun luogo la vera religione. Essa non esiste che nel vostro cuore.

[Ramakrishna]