News Politikós

La religione riguarda l’anima, no la cultura.

«La presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce «una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni» e una violazione alla «libertà di religione degli alunni».

Crocifisso nelle auleLo ha stabilito oggi la Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana. Ed io lo condivido. La scuola è e deve rimanere diventare un luogo esclusivamente d’istruzione culturale in senso classico. La religione è una questione personale e la per prima famiglia, non la scuola, è la sede più idonea. La laicità dell’istruzione deve fare da garante alla nitidezza dell’insegnamento interculturale.

La famosa ora di religione, è un espediente della Chiesa per essere presente dove, certamente, non è necessaria, se non a se stessa. Piuttosto, sarebbe utile un approfondimento delle religioni e delle culture, integrandolo allo studio della storia e della filosofia. Aiuterebbe meglio a conoscere e conoscersi, comprendendo meglio chi siamo e come possiamo interconnetterci, prendendo il meglio da ogni cultura.

Tutto questo non significa perdere la propria identità, bensì il contrario.

“Dato che non penseremo mai nello stesso modo e vedremo la verità per frammenti e da diversi angoli di visuale, la regola della nostra condotta è la tolleranza reciproca. La coscienza non è la stessa per tutti. Quindi, mentre essa rappresenta una buona guida per la condotta individuale, I’imposizione di questa condotta a tutti sarebbe un’insopportabile interferenza nella libertà di coscienza di ognuno.”

[Mahatma Gandhi]