Criticone Secondo me

8 per mille

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Ovvero: la Chiesa e i soldi degli italiani.

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E quando si dice italiani si intendono proprio tutti gli italiani. Non solo quelli che mettono la “X” sulla casella per devolvere l’8 per mille alla Chiesa Cattolica.

Cercando di capire il funzionamento di questo dazio “facoltativo”, mi sono messo a cercare nella rete informazioni a riguardo, trovando moltissimo. Tutte cose che stranamente alla tv non dicono, che raramente trovi sui giornali.

La scelta nella dichiarazione dei redditi su come devolvere l’8 per mille è il meccanismo con cui lo Stato italiano ripartisce, in base alle preferenze dei contribuenti, l’8% dell’intero gettito fiscale Irpef, secondo un legge del 20 maggio 1985.

Una parte interessante di questa legge dice:

“(…) Le destinazioni di cui al comma precedente vengono stabilite sulla base delle scelte espresse dai contribuenti in sede di dichiarazione annuale dei redditi. In caso di scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse. (…)”

Per capire meglio i meccanismi di questo curioso sistema di attribuzione vi invito a leggere questo articolo.

Vi suggerisco, inoltre, la lettura di un articolo di Curzio Maltese (La Repubblica) affronta l’argomento dei conti della Chiesa.

:::::::::: AGGIORNAMENTO (04/06/2010) ::::::::::

Aggiungo il servizio di Report andato in onda su Rai3 il 30/05/2010, dal titolo “Il boccone del prete”!